Concorso "2020: Coming out nello spazio"

Lettera d'addio, di M. I.

Io sono la tua parte da nascondere, non importa se sto qui a passare tutto il giorno di Pasqua tra la crema home made di 20 caffe`, parlando di calcio con tuo padre e di politica con tua madre. Io sono nessuno, un nessuno che mangia orecchiette. Io sono le orecchie che vibrano nell’ombra, dopo il sesso, mentre vedo le tue labbra muoversi, per dire che non vuoi una relazione. Eppure non ti avevo chiesto niente. Devi avere letto nei miei occhi che volevo amore, un po’ di sole. Invece mentre ti ascolto il mio cuore assorbe il fumo delle nostre sigarette e diventa sempre piu` sporco. Mi guardo allo specchio cercando un motivo per cui tu nuda, tu ancora bagnata tra le mie dita, non vuoi stare con me... Forse dipende dalla mia faccia non perfettamente simettrica, dalle mie mandibole simil slave, dai capelli troppo fini o dagli occhi azzurri che diventano rossi quando sono stanchi. Forse la mia taglia non e` quella che tu vorresti o forse e` perche` insieme non possiamo avere un figlio... Forse e`per tutte queste ragioni contemporaneamente che io sono per te l’errore. Sono il divertimento e il segreto. Il divertimento segreto a cui non vuoi rinunciare, quando ti va, quando l’adrenalina ti sale oltre il livello delle paranoie che ami soddisfare. Guardo fuori, cercando un’asimmetrica perfezione nelle ombre disegnate dal sole. Non ti avevo chiesto niente, ma hai letto bene: tutto quello che volevo era solo un po’ d’amore, una connessione tra il tuo corpo e la tua mente, ma qui le percezioni sono chiuse rispetto all’infinito. La mia navicella ora e` pronta, torno sul mio pianeta. Qualcuno di voi ci chiama “Gli alieni Nordici”, qualcun’altro invece pensa che siamo davvero tutti grigi e abbiamo gli occhi enormi come quelli delle mosche. La realta` e` che vi fa troppa paura l’idea che siamo uguali a voi, che possiamo camminare sulla stessa strada senza nessuna possibilita` di riconoscere di primo acchito chi sia il terrestre e chi l’alieno. La realta` e` che un noi e un voi non esiste, perche` tutto e` uno. Ma forse arriverete a capirlo dopo essere passati attraverso le esplosioni nucleari e lo sterminio delle speci. Io torno su Kyon, lo guardo ogni notte brillare nel cielo, mentre i terrestri si guardano le scarpe o restano incantati davanti alle partite. E` ben visibile, eppure nessuno se ne accorge. Mi dispiace se chi sono davvero te lo dico solo adesso, in questo addio. Mi dispiace se non posso darti un recapito, ma il telefono interstellare ancora non l’abbiamo inventato, come in E.T. Quello era soltanto un bel film. Vado sul mio pianeta, dove a nessuno importa il sesso di chi amo, perche` ognuno e` un essere di luce, un essere invincibile. Ho perso con te fino ad oggi, ma il mio terzo occhio, che tu non puoi vedere e che finora non si e` mai sbagliato, mi dice con certezza che inzupperai di pianto il tuo portatile blu, leggendo la mia email e cercherai la mia pelle tra le lenzuola vuote e asciutte, per poi bagnarle... Ma stavolta di lacrime e non del tuo solito piacere. Spero che il tuo dolore non ti faccia troppo male, ma serva a ricordarti che anche tu, volendo, sei un essere di luce. Voi terrestri siete molto piu` potenti di quanto immaginate. Apparteniamo tutti alla stessa stirpe. Quello che voi chiamate “Dio” e “il padre nostro che sei nei cieli” altro non siamo che noi. Un tempo scendemmo sulla terra a popolarla. I nostri antenati scapparono da un pianeta dilaniato dalle guerre nucleari. Poi alcuni ripartirono per trasferirsi su Kyon, altri restarono sulla terra, rinunciando alle astronavi. Andare o rimanere, senza mai piu` parlare del passato, dimenticando la distruzione a cui avevano assistito nello spazio, per tornare alla natura. Era questa la scelta che i nostri antenati sottoscrissero, quando decisero di restare sulla terra. Ma poi gli stessi errori sono stati compiuti, ripetendo la storia in un eterno ritorno dell’identico. Io oggi, senza piu` dubbi, ritorno alla casa cui appartengo.
Che la luce ti avvolga e ti protegga, mia piccola...fiore di loto nata dal fango. Grazie per avermi nutrito sulla terra, con il cibo meraviglioso che mi hai offerto e con l’incontro dei nostri corpi. Chiudi gli occhi ora e ascoltati, per una volta. Vedrai che il terzo occhio ce l’hai anche tu, era nascosto dietro la paura che ti impediva di sentire quello che senti adesso. Addio, amore mio.

Clarissa 

Punteggio finale: 34