Lettera d'addio, di M. I.
Io
sono la tua parte da nascondere, non importa se sto qui a passare
tutto il giorno di Pasqua tra la crema home
made
di 20 caffe`, parlando di calcio con tuo padre e di politica con tua
madre. Io sono nessuno, un nessuno che mangia orecchiette. Io sono le
orecchie che vibrano nell’ombra, dopo il sesso, mentre vedo le tue
labbra muoversi, per dire che non vuoi una relazione. Eppure non ti
avevo chiesto niente. Devi avere letto nei miei occhi che volevo
amore, un po’ di sole. Invece mentre ti ascolto il mio cuore
assorbe il fumo delle nostre sigarette e diventa sempre piu` sporco.
Mi guardo allo specchio cercando un motivo per cui tu nuda, tu ancora
bagnata tra le mie dita, non vuoi stare con me... Forse dipende dalla
mia faccia non perfettamente simettrica, dalle mie mandibole simil
slave, dai capelli troppo fini o dagli occhi azzurri che diventano
rossi quando sono stanchi. Forse la mia taglia non e` quella che tu
vorresti o forse e` perche` insieme non possiamo avere un figlio...
Forse e`per tutte queste ragioni contemporaneamente che io sono per
te l’errore. Sono il divertimento e il segreto. Il divertimento
segreto a cui non vuoi rinunciare, quando ti va, quando l’adrenalina
ti sale oltre il livello delle paranoie che ami soddisfare. Guardo
fuori, cercando un’asimmetrica perfezione nelle ombre disegnate dal
sole. Non ti avevo chiesto niente, ma hai letto bene: tutto quello
che volevo era solo un po’ d’amore, una connessione tra il tuo
corpo e la tua mente, ma qui le percezioni sono chiuse rispetto
all’infinito. La mia navicella ora e` pronta, torno sul mio
pianeta. Qualcuno di voi ci chiama “Gli alieni Nordici”,
qualcun’altro invece pensa che siamo davvero tutti grigi e abbiamo
gli occhi enormi come quelli delle mosche. La realta` e` che vi fa
troppa paura l’idea che siamo uguali a voi, che possiamo camminare
sulla stessa strada senza nessuna possibilita` di riconoscere di
primo acchito chi sia il terrestre e chi l’alieno. La realta` e`
che un noi e un voi non esiste, perche` tutto e` uno. Ma forse
arriverete a capirlo dopo essere passati attraverso le esplosioni
nucleari e lo sterminio delle speci. Io torno su Kyon, lo guardo ogni
notte brillare nel cielo, mentre i terrestri si guardano le scarpe o
restano incantati davanti alle partite. E` ben visibile, eppure
nessuno se ne accorge. Mi dispiace se chi sono davvero te lo dico
solo adesso, in questo addio. Mi dispiace se non posso darti un
recapito, ma il telefono interstellare ancora non l’abbiamo
inventato, come in E.T. Quello era soltanto un bel film. Vado sul mio
pianeta, dove a nessuno importa il sesso di chi amo, perche` ognuno
e` un essere di luce, un essere invincibile. Ho perso con te fino ad
oggi, ma il mio terzo occhio, che tu non puoi vedere e che finora non
si e` mai sbagliato, mi dice con certezza che inzupperai di pianto il
tuo portatile blu, leggendo la mia email e cercherai la mia pelle tra
le lenzuola vuote e asciutte, per poi bagnarle... Ma stavolta di
lacrime e non del tuo solito piacere. Spero che il tuo dolore non ti
faccia troppo male, ma serva a ricordarti che anche tu, volendo, sei
un essere di luce. Voi terrestri siete molto piu` potenti di quanto
immaginate. Apparteniamo tutti alla stessa stirpe. Quello che voi
chiamate “Dio” e “il padre nostro che sei nei cieli” altro
non siamo che noi. Un tempo scendemmo sulla terra a popolarla. I
nostri antenati scapparono da un pianeta dilaniato dalle guerre
nucleari. Poi alcuni ripartirono per trasferirsi su Kyon, altri
restarono sulla terra, rinunciando alle astronavi. Andare o
rimanere, senza mai piu` parlare del passato, dimenticando la
distruzione a cui avevano assistito nello spazio, per tornare alla
natura. Era questa la scelta che i nostri antenati sottoscrissero,
quando decisero di restare sulla terra. Ma poi gli stessi errori sono
stati compiuti, ripetendo la storia in un eterno ritorno
dell’identico. Io oggi, senza piu` dubbi, ritorno alla casa cui
appartengo.
Che
la luce ti avvolga e ti protegga, mia piccola...fiore di loto nata
dal fango. Grazie per avermi nutrito sulla terra, con il cibo
meraviglioso che mi hai offerto e con l’incontro dei nostri corpi.
Chiudi gli occhi ora e ascoltati, per una volta. Vedrai che il terzo
occhio ce l’hai anche tu, era nascosto dietro la paura che ti
impediva di sentire quello che senti adesso. Addio, amore mio.
Clarissa
Punteggio finale: 34